La protesi oculare è generalmente prescritta a seguito di un intervento chirurgico demolitivo che può essere una enucleazione o una eviscerazione dell’occhio.
Le cause di questi interventi possono essere:
TRAUMI OCULARI
(contusivi o penetranti)
Gli incidenti automobilistici, sul lavoro, sportivi, rappresentano le cause più frequenti di enucleazione.
Si ricorre a questo intervento radicale oltre che in casi di perdita della funzione visiva e dolore anche quando si paventano minacce per la sicurezza della funzione visiva nell’altro occhio (oftalmia simpatica).
IL GLAUCOMA ASSOLUTO
Il glaucoma assoluto, in generale emorragico o secondario, è un caso frequente di enucleazione.
L’occhio è spesso cieco e dolente.
Le fasce di età superiori ai 60 anni sono le più toccate da questa patologia .
I TUMORI
I tumori maligni endobulbari necessitano generalmente di un intervento mutilante.
Vi sono due tipi di neoplasie :
- i Retinoblastomi
- i Melanomi dell’Uvea
DISTROFIE EMBRIONALI
Provocano frequentemente delle microftalmie.
AFFEZIONI INFIAMMATORIE ENDOFTALMICHE
Uveite cronica, endoftalmite, (dopo ulcera corneale, metastasi septica, e dopo chirurgia del bulbo oculare).
IL TRAUMATISMO OCULARE E’ ALTRETTANTO PSICOLOGICO CHE FISICO
Le ripercussioni psicologiche e fisiche di una enucleazione sono del medesimo ordine di quelle che accompagnano gli altri tipi di interventi mutilanti.
Tuttavia, nel caso della perdita di un occhio, al danno anatomo-funzionale si aggiunge la disparità dello sguardo, elemento essenziale d’espressione nelle relazioni umane. |
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La chirurgia interviene a prevenzione del rischio di conseguenze assai più gravi per il soggetto leso; l’applicazione di una protesi assolve al compito di rendere la menomazione più accettabile, ripristinando un aspetto estetico del volto quanto più possibile armonioso e simile a quello preesistente alla enucleazione. |
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Questo risultato viene ottenuto conferendo alla protesi una relativa mobilità nelle latero versioni e riproducendo le caratteristiche cromatiche e morfologiche dell’iride, della sclera e dei capillari.
A tale scopo il chirurgo preserva un moncone mobile, inserendo a volte nell’orbita un pezzo protesico nelquale si alloggia la protesi oculare.
L’insieme deve rispettare l’estetica del viso, perchè questa esigenza è l’obbiettivo essenziale della protesi oculare.
La protesi oculare è destinata in effetti, a favorire, nelle migliori condizioni il reinserimento sociale delle vittime di una mutilazione del bulbo oculare o di coloro la cui parte anteriore dell’occhio ha subito una deformazione pur conservando una parziale funzionalità visiva.
Si può quindi paragonare la protesi oculare a certi apparecchi estetici sostitutivi degli arti superiori.
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La differenza fra una menomazione motoria e l’asportazione del bulbo oculare è nella compromissione dell’immagine che il soggetto ha di se stesso e del suo modo di presentarsi agli altri.
Quindi più di tutte le altre protesi quella oculare, ha la funzione di “stampella psicologica” ma non funzionale.
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